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Il Lions club di Enna e “la questione meridionale”

di Enzo Vicari

Nell’ambito delle iniziative auspicate dal Distretto Lions Sicilia, a favore dell’area dedicata ai “Servizi alla comunità”, il Lions club di Enna ha realizzato, lo scorso 25 gennaio, un convegno tenuto presso il Caffè letterario “Al Kenisa”.

Tema dell’evento: “La questione meridionale– Diversità fra Nord e Sud”.

Alla presenza di un parterre attento e motivato, il prof. Benedetto Torrisi (Lions Club Riviera Ionio CT) e il prof. Michele Sabatino, illustri economisti e docenti universitari, hanno dissertato sul tema che il presidente, Romano Amico, non ha esitato a definire “La Storia Infinita…”

L’esposizione – chiara, appassionata e di notevole caratura scientifica, degli autorevoli relatori – è iniziata col precisare che le disparità socio-economiche e culturali del Sud rispetto al Nord cominciano a manifestarsi già all’inizio dell’unità d’Italia (1861); prima in modo tenue, poi con ritmo crescente.

Con il passare del tempo, infatti, politiche di vantaggio per il Nord (Piemonte, soprattutto) hanno segnato, sempre più marcatamente, il divario con il Sud.

Coltivazione agricola intensiva, reti ferroviarie, strade e scuole hanno favorito una vocazione industriale del Nord, resa più consapevole dalla sua vicinanza agli stati economicamente più progrediti (Francia, Belgio e, per certi versi, Inghilterra), dei quali ha saputo e voluto assimilare le logiche e i metodi produttivi.

E il Sud?

Il Sud, purtroppo, comincia a perdere colpi. Coltivazione estensiva (e, quindi, latifondo), mancanza di adeguate infrastrutture, assenza di un ceto borghese attivo e intraprendente, sono fra i più importanti presupposti di una decadenza sempre più grave.

Fatta questa succinta esposizione storica, si è passati a rappresentare la situazione attuale con l’appropriata analisi che ne è conseguita.

Il Meridione tradizionalmente viene identificato in quella fascia della penisola che si estende dall’Abruzzo alla Calabria. Ma, se si vuole svolgere una disamina più completa e pertinente, devono essere incluse La Sardegna e la Sicilia; vale a dire le due più grandi isole del Paese (la Sicilia, poi, è la più grande isola del Mediterraneo e la più grande Regione d’Italia).

Queste due grandi isole – e, ancor di più, le piccole isole che le circondano – scontano svantaggi aggiuntivi, derivanti dal problematico collegamento con la terra ferma. Con il dichiarato intento di superare questi svantaggi, è stato introdotto nell’art. 119 della Costituzione apposito comma riguardante l’insularità.

Ma tutto questo, sul piano pratico, non ha prodotto alcun effetto: mancano, infatti, i relativi decreti attuativi. Punto e capo!

Si è fatto cenno all’autonomia differenziata che, però, senza il rispetto dei livelli unitari di prestazioni (L.U.P.) rischia di generare un vero e proprio frastagliamento dello Stato.

Fra i più importanti fattori destinati ad acuire l’arretramento del Meridione – e, più in particolare, della Sicilia – è stata indicata la poco attrattività delle imprese esterne. Ma anche la contorta burocrazia, che rallenta i processi decisori.

Quali le soluzioni, allora?

Solo alcune: a) sgravi fiscali alle imprese esterne; b) puntare sulla qualità dei prodotti più che sulla riduzione dei prezzi; c) snellimento della burocrazia. In altri termini innovazione. Parola magica e affascinante, quest’ultima, perchè consentirebbe una maggiore qualità dei prodotti e, quindi, una più elevata competitività. Deputate all’innovazione sarebbero le piccole e medie imprese, con la loro strutturale capacità all’adattamento ed elasticità gestionale.

Un concreto e incisivo intervento di sostegno dello Stato (Teoria di J.M. Keynes) sarebbe anche auspicabile. Il Ponte sullo Stretto, poi, – l’eterno sogno – non sarebbe, certamente, una vera e propria panacea di tutti i mali, ma poco ci manca. Anche qui si registra una convergenza  di fattibilità, anche se con diversi distinguo…

L’esposizione degli autorevoli relatori è stata vasta, interessante e di notevole caratura scientifica e ha incentivato le numerose rappresentanze delle categorie produttive presenti a intervenire con qualificati contributi di conoscenze e con ipotesi di soluzioni.

Per dirla con J.W Goethe “Non basta sapere fare, occorre anche fare sapere”.#lionssicilia#enna

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