di Nadia Indovino
Sì è svolto venerdì 11 ottobre, presso il Convento dei Minimi di Castelvetrano, un convegno dedicato all’affidamento familiare. Il tema “Due famiglie per crescere” ha dato l’opportunità ai presenti di riflettere sull’importanza delle relazioni emozionali. L’affidamento familiare, “una risposta strategica per l’accoglienza dei minori”, è lo strumento finalizzato alla tutela del minore nei casi in cui, nell’ambito del nucleo familiare d’origine, ci siano forte disagio e situazioni pregiudizievoli per il suo armonico sviluppo psico-fisico. Ha una durata stabilita, in genere, autorità giudiziaria e può concludersi col rientro nella famiglia di origine, qualora siano state superate le cause che hanno determinato l’intervento. Invece il rinnovo “sine die” dell’affidamento è previsto, sempre con provvedimento dell’autorità giudiziaria, qualora la situazione della famiglia biologica non consenta il rientro del minore, poiché i genitori non sono ritenuti in grado di adempiere alla propria funzione genitoriale. Scopo dell’affidamento familiare è, quindi, duplice: garantire un aiuto concreto per la crescita del minore in un ambiente familiare sano e, contemporaneamente, sostenere la famiglia di origine per aiutarla a superare le criticità e consentire il rientro del minore dopo il periodo di affido. I minori che vivono in contesti problematici possono essere affidati a comunità di tipo familiare e/o a un’altra famiglia, possibilmente con figli o a una persona singola, tutti soggetti ai quali lo Stato attraverso i servizi sociali riconosce l’idoneità ad assolvere il compito di mantenimento, educazione e istruzione.
Al convegno hanno partecipato, con il loro emozionante vissuto, le famiglie affidatarie di tre ragazzi. La commovente storia di una di loro testimonia la rinascita a nuova vita, grazie all’affidamento familiare, la scoperta di poter essere “finalmente libera e consapevole”. Le sue parole raccontano il forte legame affettivo immediatamente instauratosi con la persona che l’ha accolta, la gioia di poter pronunciare la parola “mamma”. Al convegno, presieduto da Giacomo Elia, presidente del Lions Club Castelvetrano, che ha introdotto i lavori e ringraziato i presenti, sono intervenuti: il sindaco del Comune di Castelvetrano Giovanni Lentini, l’avvocato Simone Marcello Caradonna, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Castelvetrano”, la dott.ssa Maura I. Cascio, dirigente psicologo del Consultorio Familiare Distretto di Castelvetrano, la presidente dell’AFAP (Associazione Famiglie Affidatarie Palermo) Adriana De Trovato. Ha moderato i lavori e il dibattito Vincenzo Leone, Past Governatore e Direttore del Centro Studi “E. Grasso” Distretto Lions Sicilia 108Yb.#lionssicilia#castelvetrano