di Mimma Furneri
Catania – Alla riscoperta dell’Africa, un ‘continente vero’ e non più soltanto il ‘continente nero’ raccontato dagli stereotipi. Non è il titolo di un film d’avventura ma il presupposto per affrontare il tema “L’Africa si sta allontanando dall’Europa? La necessità di una nuova iniziativa di collaborazione”, trattato nel convegno ospitato – sabato 13 aprile – nell’Aula Magna dell’Università di Catania, alla presenza del Governatore del Distretto Lions 108Yb Sicilia Daniela Macaluso.
L’evento – che ha riunito autorità civili, militari e lionistiche – è stato organizzato dal Centro studi “Edoardo Grasso” del Distretto Lions 108Yb Sicilia e dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Catania in collaborazione con i Lions club delle circoscrizioni V (Catania centro) e VI (Catania etnea jonica).
I lavori – nella sala gremita del Rettorato – sono stati inaugurati dall’indirizzo di saluto del Past Presidente del Consiglio dei Governatori e GWA (Good Will Ambassador) Salvatore Giacona, che a nome dei Lions delle due circoscrizioni catanesi e a titolo personale ha espresso plauso per l’iniziativa, profondamente rappresentativa degli scopi lionistici e particolarmente significativa in Sicilia, deputata geograficamente e storicamente a un ruolo privilegiato nella connessione tra Europa e continente africano.
Il Past Governatore e Direttore del Centro Studi “Edoardo Grasso” dott. Vincenzo Leone e il Direttore dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Catania prof.ssa Pinella Di Gregorio hanno introdotto la nutrita serie di interventi, moderati dal dott.Francesco Bizzini, componente del Centro Studi “Edoardo Grasso” e coordinatore dell’evento.
Linea guida di riflessione e progettazione di interventi – ha sottolineato Vincenzo Leone richiamando scopi e missione del lionismo – devono fondarsi indiscutibilmente sulla consapevolezza che il progresso dell’umanità non può prescindere dallo sviluppo socio-culturale di ogni continente e di tutti i popoli.
Ma perché l’Europa non sa gestire i rapporti con l’Africa? È iniziata dal mea culpa in prospettiva storica l’analisi a tutto tondo di Pinella Di Gregorio. La storia del rapporto tra Africa e potenze europee è un passato sofferto, caratterizzato dalla presenza predatoria degli europei per lo sfruttamento delle risorse. Commercio privato e politica hanno creato un mix esplosivo negli stati africani, che il processo di decolonizzazione ha abbandonato a se stessi. Oggi, dopo più di 60 anni dalla fine del periodo coloniale, le potenze europee e non solo – Russia, Cina e Turchia in testa – si contendono i Paesi africani per molteplici forti interessi, primo fra tutti quello economico. Oggi si parla di piano Mattei. Qual era la soluzione ‘virtuosa’ di Enrico Mattei? Trasformare strumenti economici in strumenti politici e assegnare agli italiani un ruolo fondamentale di collaborazione.
La prima forma di collaborazione – ha ribadito Francesco Bizzini – è l’integrazione, non la semplice accoglienza.
Ma integrazione e collaborazione non possono prescindere dalla conoscenza di un continente vasto, con una superficie quasi pari al doppio della Russia, al triplo dell’Europa e addirittura a 100 volte l’Italia. Dall’intervento dell’antropologa Chiara Piaggio è emersa l’urgenza di “decolonizzare lo sguardo” per superare la “presunzione di superiorità” e comprendere, invece, tutta la complessa eterogeneità dei 54 stati africani. Povertà, migrazione e natura – sono le parole chiave con le quali di solito gli europei identificano l’Africa. E tuttavia l’Africa non è solo questo: è un continente straordinariamente ricco di risorse materiali, culturali, sociali e umane, culla delle grandi civiltà all’origine della storia. Con una nuova classe media più colta e consapevole delle proprie potenzialità in molti Paesi che vogliono essere attori protagonisti e non comparse.
È un continente giovane quello raccontato da Marco Trovato, Direttore della rivista “Africa”. Tutto il mondo invecchia e l’Africa esplode di gioventù con un’età media di 19 anni e un boom demografico che porterà l’attuale 1 miliardo e mezzo di abitanti a due miliardi e mezzo entro il 2050.
Una minaccia catastrofica o una straordinaria opportunità? I vecchi cliché sono inadeguati per comprendere e affrontare insieme con chi abita sull’altra sponda del Mediterraneo i mutamenti profondi e veloci della società africana: il processo di urbanizzazione, lo sviluppo economico, le profonde sperequazioni sociali, la minaccia jihadista, la nascita della classe media, la rivoluzione digitale, le esigenze delle nuove generazioni che chiedono risposte a domande antiche. L’Africa racconta la storia di un saccheggio di risorse del territorio mai messe a disposizione delle popolazioni, ‘assetate’ non solo di acqua ma anche di lavoro, di infrastrutture e sanità. Ridistribuzione di risorse e ricchezza disponibili sono le risposte.
La chiave di lettura proposta da Jean-Léonard Touadi – docente di Geografia dello Sviluppo presso l’Università La Sapienza di Roma, giornalista e conduttore radiofonico – è il fil rouge che attraversa le vite di Léopold Sédar Senghor, poeta e primo presidente del Senegal, e di Nelson Mandela, paladino dei diritti umani contro l’apartheid e poi presidente del Sudafrica. Dal disprezzo all’orgoglio della ‘negritudine’, la sfida di un futuro sostenibile impone il riconoscimento del valore culturale della civiltà nero-africana e l’abbandono di economie predatorie per costruire ponti in un percorso comune.
Imparare a guardare l’Africa con gli occhi degli africani. È la visione di un percorso di servizio e collaborazione tra Europa e Africa quello tracciato da Elena Appiani, Past Direttore Internazionale e Rappresentante Lions per le Nazioni Unite per l’Agenzia del World Food Program. Una sintesi entusiasmante dei progetti di Lions International e della LCIF (Lions Clubs International Foundation) per l’Africa e con l’Africa. Nell’organigramma di Lions International il continente africano è fortemente rappresentato, proprio perché – sottolinea Appiani – nel DNA dell’associazione leader mondiale del servizio umanitario risiede la volontà di creare ponti per un percorso di sviluppo proiettato verso un futuro diverso e possibile.
Richiama alla responsabilità per politiche di sviluppo di rilievo strategico l’intervento dell’on. Enzo Bianco, già presidente della Commissione CIVEX al Comitato delle Regioni UE. Una scelta cruciale non soltanto per l’area mediterranea ma per il futuro rapporto dell’uomo col pianeta.
Delinea un quadro con luci e ombre la prof.ssa Daniela Irrera – docente di Scienza politica Scuola Superiore Universitaria della Difesa CASD (Centro Alti Studi per la Difesa) Roma. Il problema della radicalizzazione, non soltanto religiosa ma anche politica, soprattutto di giovani attraverso internet, reca il pericolo di escalation verso nazionalismi esasperati e anarchia. La prospettiva della sicurezza mira invece alla deradicalizzazione attraverso l’UE e al potenziamento del dialogo tra società civile africana e organizzazioni come i Lions.
Il Prefetto Laura Lega, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l‘Immigrazione del Ministero dell’Interno, richiama l’attenzione sulla necessità di un cambio di paradigma per contrastare l’illegalità del traffico umano e togliere linfa ai trafficanti. Lo sforzo congiunto di forze dell’ordine e prefetture mira ad affrontare il fenomeno migratorio non come fenomeno congiunturale ma strutturale. Obiettivo evitare che diventi causa di frattura sia per le comunità locali sia per i migranti. L’avvio di un processo di cooperazione con i paesi dell’Africa attraverso rapporti bilaterali sotto l’egida dell’UE, il potenziamento dei canali umanitari, il progetto di formazione-lavoro in paesi come Etiopia o Costa d’Avorio puntano sulla possibilità di accesso legale nel settore lavorativo per garantire sviluppo dei paesi africani.
La formula per sfatare il binomio ‘Africa-Apocalisse’? Incoraggiare la ownership di Paesi e comunità e puntare sulle risorse umane attraverso la formazione, il trasferimento di conoscenze e il sostegno all’innovazione. Sono alcuni dei capisaldi sui quali puntare per Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’A.I.C.S. (Agenzia Italiana per la cooperazione allo Sviluppo), che puntualizza: «Protezione civile, forze dell’ordine così come enti territoriali, regioni, organizzazioni della società civile e settore privato, già previsto dalla Legge 125 del 2014, dovrebbero inserirsi, nello spirito del Piano Mattei, nel partenariato con gli altri soggetti della cooperazione, in una logica di sussidiarietà».
«Oggi si è svelato uno scenario al di là dei pregiudizi e dei falsi miti» così ha esordito nel suo intervento finale Daniela Macaluso, Governatore del Distretto Lions 108Yb Sicilia. «I tanti temi trasversalmente trattati hanno valorizzato ed esaltato il ruolo sussidiario dei Lions in azione sinergica con il pubblico e i territori vicini e lontani per rafforzare le comunità. L’approccio visionario non per perpetuare atteggiamenti predatori ma per creare cooperazione ci restituisce la lezione di Nelson Mandela: Io sono perché voi siete».
Nel corso dell’evento il PID Elena Appiani ha consegnato certificato di apprezzamento a Francesco Bizzini per l’eccellente servizio svolto.
Lode per l’iniziativa è stata espressa dal Prefetto di Catania Carmela Librizzi e dal Presidente del Consiglio Comunale di Catania Sebastiano Anastasi. Impossibilitati a presenziare, hanno inviato messaggi di apprezzamento Sua Eminenza Monsignor Antonio Raspanti, Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, il Generale Giovanni Triguglio, Comandante Interregionale dei Carabinieri, il Contrammiraglio Antonio Ranieri, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, il dott. Luigi Diodati, Capo dell’Ufficio Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, l’on. Marco Minniti, Presidente Fondazione MED-OR.
Erano presenti all’evento il Past Governatore Franco Cirillo, il Tesoriere distrettuale Tommaso La Croce, il Cerimoniere distrettuale Salvo Priola che ha curato il cerimoniale, il Coordinatore distrettuale GMT Antonio Bellia, il Presidente della V circoscrizione Matteo Cannizzaro, il Presidente della VI circoscrizione Mario Pavone, i presidenti della Zona 11 Giuseppe Salerno, presidenti della Zona 12 Giuseppe Sortino, della Zona 13 Marilisa Pogliese, della Zona 14 Raffaella Lombardo, della Zona 15 Angelo Tarda, della Zona 16 Matteo Sanfilippo, della Zona 17 Dino Distefano, il Direttore della Rivista distrettuale Walter Buscema, officer distrettuali e di club.#lionssicilia#catania